Insieme è meglio
Non posso che incominciare questo ultimo articolo, ultimo per il 2020 si intende, con l’usuale ben ritrovati e, come di consueto, ringraziandovi per essere su questa pagina.
Già proprio il 2020.
Anno che non avrà bisogno di particolari argomenti evocativi per essere ricordato con il poco lusinghiero titolo di “annus horribilis”. È anche vero però che come spesso accade i periodi bui possono essere utilizzati come momenti di riflessione.
Sono più che convinto che tutti ci si è posti la domanda sul come organizzare la ripartenza, su cosa proiettare le nostre energie e con quali strumenti migliorare le nostre attività per renderle più performanti. Questo a livello di gratifica personale, economica e soprattutto di gradimento per il nostro azionista principale che è e resta il cliente.
Tre semplici elementi imprescindibili che formano quell’algoritmo perfetto, l’unico meccanismo che consente a una attività di progredire.
Va da sé che anche in TECNOLOGIE ALIMENTARI ci si è orientati alla stessa maniera.
Certo, si poteva star fermi e tranquilli.
Del resto le celle di frollatura DRY AGER sono senza dubbio alcuno di gran lunga superiori ai simili apparecchi sparsi sul mercato, abbiamo in casa la tecnologia migliore nel campo della frollatura delle carni.
I nostri clienti sono più che soddisfatti della funzionalità, dell’eleganza e dei risultati raggiunti con gli impianti DRY AGER.
Se poi consideriamo che anche il settore degli allestimenti su misura si sta sviluppando con crescente soddisfazione, probabilmente possiamo essere più che paghi.
Vi confesso che non è stata una passeggiata unire la perfetta tecnologia DRY AGER al designer che di volta in volta veniva richiesto dal cliente e contemporaneamente mantenere le caratteristiche di lavoro della macchina, ci siamo riusciti grazie alla caparbietà che ci contraddistingue ma.
Ma in TECNOLOGIE ALIMENTARI, come ho avuto modo di scrivere in un recente passato, siamo dei visionari e come tali abbiamo l’intento di trasformare un “annus horribilis” in un “annus mirabilis”. Come?
Ovvio, insieme a Voi.
Devo ammettere che quando ho iniziato a scrivere questo articolo, avevo la precisa visione dell’argomento da trattare per congedarmi dal 2020, non avevo però la benché minima idea di come sottoporlo alla vostra attenzione.
Poi come spesso accade l’insieme ha iniziato a prendere forma fino a farmi focalizzare perfettamente quale poteva essere il modo migliore per esporvi la mia ultima provocazione per proiettarci nel nuovo anno.
Ve la descrivo sperando vi piaccia.
Ora, le celle di frollatura DRY AGER, è risaputo, hanno una marcia in più, in TECNOLOGIE ALIMENTARI ne siamo fieri.
L’aver contribuito a migliorare il lavoro dei nostri interlocutori ci riempie di orgoglio.
Recentemente abbiamo pensato a un corso che mirava a formare il personale a contatto diretto con il cliente, ricordate?
Si era pensato alla figura del sommelier della carne, il DRY AGER CHEF. Il corso ha però dovuto subire un rinvio forzoso che non è dipeso dalla nostra volontà ma bensì dai divieti di circolazione emanati dall’alto. Appena sarà possibile riorganizzare il tutto in sicurezza, saremo lieti di mettervi al corrente della data e del luogo dell’evento.
Però, perché non andare oltre.
Chi meglio di voi operatori conosce le caratteristiche della carne.
Voi siete quelli che devono utilizzare tutti i tagli anatomici e non solo quelli di pregio. Sapete bene che una mezzena di bovino non è solo lombata ma che esistono anche i tagli minori. Sono quelle regioni anatomiche che si utilizzano nella preparazione di bolliti, di brasati e altre meraviglie dell’arte culinaria.
Pensate a uno stracotto d’asino, non so voi ragazzi, ma io potrei uccidere per un piatto così.
Il lavoro che una cella di frollatura DRY AGER compie su un lombo di pregiatissimo A
ngus Scozzese è quello di demolire le catene complesse, ridurre la struttura tenace delle fibre muscolari e dei tessuti connettivi attraverso un delicato processo di progressiva, ma non eccessiva disidratazione.
Processo per l’appunto, il lombo di fatto viene processato in cella DRY AGER per mezzo di un maniacale quanto preciso controllo dei titoli di umidità, PH e temperatura. Una cella di frollatura DRY AGER non è una lavatrice, non esegue un programma uniformato, la paragonerei più che altro a un pianoforte, dove il musicista accarezza l’avorio dei tasti, tasti che muovono i martelletti che a loro volta picchiano sulle corde ed è musica.
Una cella di frollatura DRY AGER non promette di intenerire la carne che gli affidiamo, semplicemente fa quello che sa fare e lo fa bene, cavoli se lo fa bene.
Così come la musica non salta fuori dai tasti, ma è la conseguenza del cuore del musicista che regala vibrazioni alle corde, anche la morbidezza della carne frollata DRY AGER parte da lontano. Frollare DRY AGER vuol dire rendere la carne più sapida, più sana e più digeribile, che poi capita che risulti anche più tenera bè. Quella è musica.
Questo deve, o quanto meno dovrebbe, farci comprendere che un passaggio in cella DRY AGER fa sicuramente bene a qualsivoglia muscolo, che sia di bovino, di suino ovino o altro “donatore”.
Un bollito alla Piemontese realizzato con carni giustamente frollate regala inaspettata squisitezza.
Uno stracotto di carne di asino frollato DRY AGER signori, è un’altra cosa credetemi.
E qui casca l’asino, non quello dello stracotto, ma il nostro di asino.
Avete conoscenza ed esperienza da vendere e farci quattrini.
Conoscete i tagli anatomici meglio di un patologo forense. Siete chef, siete macellai, siete conoscitori di una nobile materia. Noi siamo tecnici, siamo vostri collaboratori.
Siamo e vogliamo essere vostri partner.
Dalle vostre esperienze suggeriteci delle ricette realizzate con carni frollate, fate le vostre prove, dateci le vostre impressioni. Insieme possiamo servirci ancora meglio di quel meraviglioso strumento che è una cella di frollatura DRY AGER. Utilizzate dei tagli minori, dategli quello che secondo voi è il giusto tempo di frollatura e inseritelo nella ricetta, poi realizzate i vostri capolavori.
Le ricette che ci farete pervenire potremmo metterle insieme, se saranno almeno una cinquantina e farne un libro di ricette DRY AGER, con fotografie e il nome di ognuno di voi a firma della ricetta stessa.
Vediamo quanti di voi si cimentano in questa iniziativa.
Metteteci del vostro noi faremo il resto e, se non avete ancora una cella di frollatura DRY AGER bè, forse questo è il giusto momento per acquistarne una.
Signori si riparte, pensiamo in grande e ripartiamo in grande.
Io riparto da qui, da un umile grazie a tutti voi.
Cesare Martini
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